San Donato

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CENTENARIO della FONDAZIONE del ROTARY INTERNAZIONALE

(23 febbraio 1905)

 

Abbiamo l’onore di invitare la S.V. a partecipare alla cerimonia di inaugurazione del monumento in bronzo a SAN DONATO, Patrono di Arezzo,

opera dello scultore Andrea Roggi,

che avrà luogo nella piazzetta antistante l’ingresso principale dell’Ospedale di Arezzo

mercoledì 23 febbraio 2005, alle ore 16.

Alla cerimonia saranno presenti, insieme al Direttore Generale della ASL-8, 

S.E. il Vescovo di Arezzo e le massime Autorità cittadine e della provincia.

  Il Presidente Danilo Deni

http://www.arezzoweb.com/Servizi/Notiziario/Lista.asp?IDT=Attualit%C3%A0&IDN=24621

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SAN DONATO di ANDREA ROGGI

di Liletta Fornasari

Nuova, sebbene realizzata nel rispetto di un linguaggio scultoreo impostato su criteri tecnici tradizionali e su forme finite, è l’interpretazione che della figura di San Donato ha realizzato Andrea Roggi, creando un’immagine fedele al figurativo, ma iconograficamente insolita e capace di simboleggiare episodi significativi della vita del santo martire, senza cadere però nella ripetizione di “topoi” più  volte replicati.

La monumentale scultura, composta da due parti distinte, una in pietra, l’altra in bronzo, presenta San Donato che, appena coperto da una semplice e povera tunica, è in atto di sollevare verso l’alto il calice, simbolo della cristianità per la quale, secondo la tradizione, il patrono aretino ha subito il martirio il 7 agosto del 362 d.C.

Il calice rimanda ad uno degli episodi principali della vita del santo vescovo aretino. Durante una celebrazione eucaristica , mentre si svolgeva il rito della Comunione e il suo diacono Antimo stava distribuendo il vino consacrato ai fedeli con un calice di vetro, i pagani fecero un’improvvisa irruzione gettando in terra il calice, che andò in frantumi. San Donato, dopo avere pregato intensamente, raccolse tutti  i frammenti di vetro ricomponendo il vaso. Sebbene mancasse una grossa parte nel fondo del calice, rubata dal demonio stesso, la suppellettile sacra continuava a svolgere la sua funzione, senza fare disperdere il liquido. Il fatto determinò la conversione di settantanove pagani presenti.

La celebrazione del miracolo è il fulcro dell’immagine scolpita da Roggi, che nell’oro del calice concretizza visivamente la forza divina, verso la quale il santo si rivolge supplicante. Non mancano riferimenti al tassello mancante della coppa, in basso forata e al liquido in essa contenuta, materialmente simboleggiato dalla sfera rossastra.

La sfera, che da tempo è un elemento costante della scultura di Roggi, è qui interpretata anche come simbolo della salvezza operata dal martirio del santo stesso,  morto, come Cristo, per la salvare gli altri e per la diffusione della Parola.

Il gesto solenne compiuto dall’immagine umana che, perfettamente plasmata nel bronzo fuso, è  incentrata sull’interesse per la realtà oggettiva dell’uomo, tema fondante dell’arte di Roggi, evoca un insieme di significati assoluti. Sebbene connessi alla figura di San Donato, questi assumono quindi un valore di grande rilievo morale, nell’intento di documentare anche uno spaccato di storia cittadina e nel rispetto del legame tra il soggetto e la materia.

La paganità di Arezzo, dove San Donato, nativo di Nicomedia, si impegnò nella predicazione e nella conversione di molti, è emblemata nell’immagine della celebre versione scultorea della Minerva,  che appena delineata nel bronzo, si intravede nel retro, dando l’idea di scomparire dentro la massa corporea del santo.

Alla cristianità della città rimanda la pietra della base, nella quale, oltre al riferimento diretto alla valenza evangelica della pietra stessa, si riconosce la sagoma della pieve aretina, simbolo di una riconosciuta e radicata diffusione del culto cristiano

Arezzo e San Donato

 

Arezzo è una delle poche città italiane che possegga l’elenco sicuro dei suoi vescovi.

A S. Satiro, primo vescovo di Arezzo, successe nel 285, San Donato, attivissimo nella predicazione del Vangelo nella nostra Diocesi, tanto che fu definito l’”Apostolo della Tuscia”.

Morì martire per decapitazione,  durante la persecuzione di Diocleziano. Fin dal IV secolo gli aretini celebrano il “Dies Natalis”, cioè l’anniversario del martirio del loro Patrono.

Venne sepolto nella collinetta del Pionta, il più antico centro del cristianesimo aretino. Sulla venerata tomba il successore Gelasio costruì una “Memoria Martiriale” e dopo la pace costantiniana fu eretta anche la cattedrale, dedicata a Santo stefano.

Tutto nel medio evo si faceva in nome di San Donato, dalle monete coniate dal Comune di Arezzo nel XII secolo, con la figura del Santo, alle guerre: nella sfortunata battaglia di Campaldino, gli aretini attaccarono per primi i fiorentini al grido, ovviamente fuori luogo, ma commovente di “viva San Donato”,

nel 1203 la sede del Pionta fu trasferita entro le mura della città, dopodiché nel 1561 Cosimo I ne ordinò la distruzione.

Parte delle reliquie del Santo sono poste nell’arca marmorea del Duomo, dove in una targhetta in pietra si legge:

“San Donato Vescovo e Martire”.

Cos’è il Rotary

Il Rotary International è stato fondato il 23 febbraio 1905 da un avvocato - Paul P. Harris – e da tre suoi amici: un mercante di stoffe, un commerciante di carbone ed un ingegnere minerario.

L’intento di Paul Harris era quello di far rivivere il clima amichevole che regnava fra i negozianti del villaggio in cui era vissuto da ragazzo.

Il nome “Rotary” deriva dalla consuetudine iniziale di riunirsi a rotazione pesso i luoghi di lavoro dei singoli soci.

Lo scopo primario del Rotary è quello di rendere un servizio sociale in seno alla comunità, nell’ambiente di lavoro e a favore della comunità mondiale. i Rotariani perseguono la pace e la comprensione internazionale fornendo servizi umanitari ed incoraggiando il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni profesione. Il motto del Rotary è: “Servire al di sopra di ogni interesse personale”.

Il Rotary International è un’associazione formata da esponenti dei diversi settori professionali – uomini e donne – pronti ad offrire un servizio volontario per migliorare la qualità della vita in seno alla propria comunità e alla comunità internazionale. L’effettivo d’un Rotary club rappresenta come uno spaccato della vita professionale e dei quadri dirigenti di una comunità. In tutto il mondo, i Rotary club si riuniscono ogni settimana. Essi sono apolitici, aconfessionali e aperti atutte le culture, razze e religioni.

Il Rotary Club Arezzo Est è stato fondato nel 1973 ed attualmente conta un organico di 78 soci, i quali sono impegnati nelle diverse attività professionali della nostra città.

 

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Andrea Roggi

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