Il carattere estroso e la fantasia di Massimo Gallorini gli hanno consentito di sperimentare una infinità di tecniche artistiche e di cimentarsi in vari campi. Dalla pittura alla scultura, dal modellismo alle ideazioni tecnologiche, non c'è campo della tecnica e dell'arte in cui lui non si sia per lo meno affacciato una volta. Certamente è una persona dotata di grande talento e non è un compito facile definire e collocare la sua opera.
Dopo anni di esperienze di tipo puramente tecnico-scientifico e di ricerca (che lo hanno condotto alla realizzazione di numerose invenzioni e brevetti ,ottenendo ambiti riconoscimenti ) di recente ha riscoperto dentro di sé quella passione nei riguardi della creazione artistica che aveva caratterizzato gli anni della giovinezza. Molti sono stati i motivi che lo hanno condotto in questa direzione, non ultime le sue esperienze come docente di Informatica nella facoltà di Beni Culturali dell'Università di Siena e come docente di Fotografia Digitale nei master europei in Conservazione e Gestione dei Beni Culturali.
'atmosfera di inizio millennio propone nuovi interrogativi sulla fruibilità dell'arte intesa in senso classico, sulla modernità e sulla civiltà multimediale che viviamo e la necessità di coniugare queste realtà apparentemente così diverse. Nell'era della tecnologia dove abbiamo assistito al declino di ogni astratta deduzione o certezza, non è possibile ignorare le modificazioni culturali indotte dalle strategie messe in atto per rappresentare la realtà, passando in pochi decenni dall'immagine fotografica a quella dinamica del video e dei computer. L'arte in tutte le sue forme non può rimanere estranea a questi mutamenti come fanno notare gli epistemologi. Sono questi i presupposti da cui Gallorini parte per poter affermare che, oggi più che mai, la creatività artistica può essere strumento e fucina di materiali e tecniche innovative.
Ma l'arte non sarebbe tale se perdesse di vista l'aspetto comunicativo. Gallorini è un artista alla continua ricerca di un messaggio autentico e originale, qualcosa che non sia già stato sfruttato, e magari danneggiato, dai mass media. La sua concezione artistica si basa sul fatto che un artista dovrebbe essere impegnato come avanguardia e con la sua sensibilità recepire, prima di altri, particolari situazioni da comunicare al prossimo. 

Tramite le sue esperienze vorrebbe anche semplicemente stimolare i suoi studenti e più in generale gli uomini a credere di più nelle loro capacità, a sperare che i sogni possono avverarsi, a meditare che la scienza deve rimanere neutrale.
D'altra parte, l'essere presenti in questo periodo moderno/post-moderno permette di ripercorrere l'evoluzione della espressione artistica in tutte le sue forme riprendendo quello che è stato fatto ed esprimendolo dentro la modernità. In questo senso la sua ricerca artistica non si pone come un punto di arrivo, ma come un percorso teso a ricostruire una ricomprensione generale delle forme artistiche classiche, senza toccare gli eccessi e valutando con attenzione i propri limiti.
Lui ama definire alcune delle sue opere “apocalittiche”, nel reale senso etimologico del termine greco che significa “rivelazione”. Queste quindi, oltre alle forme e ai materiali tangibili, vanno valutate per il simbolismo di cui sono cariche, tutto o quasi ha valore simbolico, e gli oggetti entrano in scena per tradurre in simboli le idee.
Per comprendere appieno l'opera e il suo messaggio, occorre un percorso inverso, traducendo in idee i simboli proposti.
Le opere recenti sono concepite per essere comprese di tutti, non sono enormi e complesse installazioni multimediali o pesanti e ingombranti sculture. Chiunque si ritrovi nel suo messaggio può trovare spazio per esse. 
Essenzialmente si possono suddividere in due tipologie: 
le video sculture/pitture nelle quali, grazie all'equilibrato uso di luci speciali, laser, immagini virtuali video proiettate, computer, l'opera diventa più reale e il simbolismo in essa contenuto direttamente fruibile e comprensibile al grande pubblico.
le Bioopere in cui l'emanazione di aromi, calore, suoni rende le sculture (normalmente asettiche, fredde e inanimate) più simili agli oggetti reali rappresentati. Complessivamente, con queste tecniche si rende più immediato e leggibile anche il messaggio insito in ogni opera, coinvolgendo, oltre alla vista, i sensi dell'olfatto, del tatto e dell'udito. Per questo possono inserirsi nel filone artistico delle cosiddette “opere sensoriali”. 


Caterina Romano

Massimo Gallorini Via G. Bruno,69 52100 AREZZO AR Italia 

Tel 057520775
massimogallorini@tin.it


 

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